lunedì 1 novembre 2010

007-La morte può attendere

Tempi duri per James Bond. Catapultato in Corea del Nord per stroncare un traffico di “conflict diamonds”, viene catturato e appena liberato si vede ritirare la licenza in quanto  accusato di aver rivelato ai carcerieri i nomi dei componenti della propria rete spionistica. Fuggito dalla nave che doveva trasportarlo alle Falkland, l’agente si recherà dapprima a Cuba dove incontrerà l’affascinante statunitense Jinx, poi a Londra dove il misterioso miliardario Gustav Graves sembra tirare le fila del gioco. Di mezzo c’è un satellite capace di concentrare la luce solare, doppi e tripli giochi, un conflitto alle porte tra Corea del Nord e del Sud. Non è difficile immaginare chi l’avrà vinta.
Ventesima puntata ufficiale delle avventure di Bond, 007, - la morte può attendere non mantiene fede alle voci che lo volevano tra i migliori della serie. La formula evidentemente è ormai logora, e i tentativi per aggiornarla – tra volgarità inusuali e piede premuto sull’acceleratore degli effetti più o meno speciali – hanno effetti deteriori. Due ore e un quarto strapiene di citazioni dal passato, colpi di scena a cumulo e montaggio da videoclip alla fine stancano più che divertire. Per ridurla a slogan la morte può attendere, ma un congedo per raggiunti limiti di età ci starebbe tutto.


-007-La morte può attendere-parte 1 
-007-La morte può attendere-parte 2 

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